Il capo della protezione civile ha dichiarato che la situazione è ancora una situazione di emergenza, che si parla spesso del picco dell’epidemia in Italia e di una sua probabile data, però nulla è certo è i modelli matematici vengono traditi da diversi fattori che non possono essere previsti.
In particolare il rispetto delle regole da parte della popolazione, che ancora non capisce la necessità vitale di dover stare in casa.
Infatti è molto difficile fare previsioni e stabilire una data con esattezza: la situazione si evolve velocemente e le persone che non seguono le indicazioni delle autorità mandano in tilt i modelli matematici.
Secondo Angelo Borrelli, le previsioni sul picco del coronavirus le fanno gli esperti e sicuramente è giusto farle ma poi bisogna vedere se vengono confermate dai fatti.
Comunque stando così le cose il picco potrebbe arrivare fra due settimane.
Borrelli ha invitato gli italiani a seguire le indicazioni delle autorità e non uscire di casa.
Perché serve assoluta prudenza, bisogna uscire il meno possibile.
È fondamentale per contenere i contagi. Bisogna evitare i contatti umani e muoversi il meno possibile.
Evitare di uscire di casa se non strettamente necessario. Infatti gli epidemiologi dicono che se si conduce una vita assolutamente normale la percentuale di persone che viene colpita dal coronavirus è molto più alta.
Per questo si adottano misure restrittive come quelle adottate in Cina.
Il capo della Protezione civile ha poi affermato che la mascherina, se si mantengono le distanze di sicurezza, non serve a nulla.
Ed è fondamentale fare dei sacrifici in questo momento e che effettivamente si può evitare l’attività fisica all’aperto.
Borrelli conclude dicendo che il picco potrebbe arrivare fra due settimane, ma nonostante ciò la situazione critica continuerà a sussistere.
Infatti il picco, se pur rappresenta un punto di svolta dell’epidemia, non andrà a coincidere con la fine della stessa e quindi la situazione critica continuerà ad esistere.
In più in una nota gli specialisti della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit) dicono che la loro speranza è che di questo virus ci si possa liberare in non più di 3 mesi dal momento dell’applicazione di determinate regole.
E che purtroppo non sarà una cosa breve, inoltre dicono che sia giusto dire agli italiani che ne verranno fuori, allo stesso tempo non devono illudersi perché non si può dare una data.
Coronavirus: tre mesi per giungere al termine se si rispettano le regole
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