Dopo la fuoriuscita delle nuove direttive del governo prima che entrassero in vigore le nuove normative imposte, è scoppiato il panico e la confusione che hanno portato alla fuga delle persone dalle zone rosse.
Quindi le stazioni e fermate dei pullman presi d’assalto da persone poco rispettose e prudenti. Correre via dalle zone rosse è stato davvero un atto di inciviltà e di menefreghismo. La loro fuga significa portare il virus in tutta Italia e non avere rispetto ne per il prossimo e ne per il duro lavoro di contenimento del virus messo in atto dal governo.
Così tutti i governatori delle regioni del sud
tramite accorati appelli, affinché chi preso dal panico è scappato dalle zone rosse del nord, l’invito a rientrare nelle zone rosse.
Così Puglia, Calabria, Campania, Sicilia, Basilicata e Abruzzo hanno emanato nelle ultime ore delle ordinanze per fermare la fuga dalle “zone rosse”, dove si legge l’obbligo di quarantena per chi arriva al sud provenendo dalla Lombardia o dall’area delle 14 province delimitate come “zone rosse” dal nuovo decreto del presidente del Consiglio dei ministri. Tutto ciò per limitare danni sanitari gravissimi derivanti da questo improvviso esodo. Il governatore della Puglia, Michele Emiliano, che è stato il primo ad emanare l’ordinanza, nella sua fa riferimento all’articolo 650 del codice penale che prevede per l’inosservanza di prescrizioni dell’autorità ‘per ragioni di giustizia o di sicurezza pubblica o d’ordine pubblico o d’igiene fino a tre mesi di arresto.
Invece nell’ordinanza firmata dalla presidente della Calabria, Jole Santelli, adottata questa mattina si chiede che chiunque arrivi dalle zone rosse debba farlo presente al proprio medico di medicina generale o pediatra di libera scelta che lo comunicherà al Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria provinciale territorialmente competente. Invece ai prefetti spetta effettuare verifiche presso le stazioni ferroviarie, aeroportuali, le stazioni delle autolinee interregionali.
L’ordinanza del governatore Vincenzo De Luca , per chi proviene dalle zone rosse, impone anche l’obbligo di “osservare il divieto di spostamenti e di viaggi” e di “rimanere raggiungibile per ogni eventuale attività di sorveglianza”.
In conclusione in tutte le ordinanze delle regioni del Sud prevale la direttiva di rispettare la permanenza domiciliare con isolamento fiduciario, mantenendo lo stato di isolamento per 14 giorni dall’arrivo con divieto di contatti sociali.
La preoccupazione principale è quella che
l’esodo incontrollato porterà all’aumento esponenziale del contagio anche nelle regioni del centro e del Sud. E se pensiamo al sistema sanitario calabrese, o ad altri simili a questo, da anni caratterizzati dai tagli selvaggi, sarà facile concludere che non sarà in grado di reggere una situazione di totale emergenza. La stessa emergenza che ha mandato in collasso il sistema sanitario del nord Italia.
Tutto il Sud trema per la fuga dalle zone rosse
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