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Remdesivir il farmaco efficace per il Coronavirus

by Eleonora
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Il direttore della clinica di malattie infettive, dell’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti, rende noto che finalmente in Italia è arrivato un farmaco, Remdesivir, sviluppato per curare l’ebola ma risultato efficace per il Coronavirus e che verrà subito utilizzato su più pazienti in terapia intensiva.
Il farmaco americano prodotto dall’azienda Gilead, è stato utilizzato con successo dall’istituto Spallanzani di Roma per curare persone contagiate dal virus; così si spera di poter raggiungere gli stessi risultati all’ospedale San Martino.
Per intanto la dottoressa Annalisa Malara, che scopri’ il caso 1 in Italia del Coronavirus, individuando il focolaio italiano, è uscita dalla quarantena ed ha raccontato come ha fatto ad arrivare a questa conclusione. La dottoressa ha dovuto prendersi la responsabilità di fare il tampone al paziente, di fare quindi una cosa che la prassi non prevedeva, perché l’influenza accompagnata da una leggera polmonite che aveva il caso1 inizialmente, in poche ore era degenerata in una polmonite gravissima e non rispondeva a nessuna cura, così si è ritrovata a dover trarre ispirazione da un insegnamento universitario secondo il quale non si devono mai ignorare l’ipotesi peggiori. Così ha effettuato il tampone, da cui è risultato il virus, e nel frattempo che arrivavano i risultati aveva già iniziato tutte le procedure precauzionali per poter curare il paziente. In conclusione grazie alla dottoressa si sono guadagnati giorni preziosi per il contrasto all’epidemia.
Sul sito Netxstrain è stata pubblicata la mappa genetica del Coronavirus, che costruisce una sorta di albero genealogico, dalla quale risulta che il Coronavirus Sars-Cov-2  è entrato in Europa più volte e il primo caso potrebbe essere quello verificatosi in Germania a Monaco nel mese di Gennaio.
Quindi il focolaio tedesco potrebbe aver alimentato silenziosamente il contagio in Europa e in Italia.
Infatti studiando il percorso e le mutazioni genetiche del coronavirus, gli studiosi hanno rilevato che il virus è entrato in Europa più volte. Dal primo febbraio circa un quarto delle nuove infezioni in Messico, Finlandia, Scozia e Italia, come i primi casi in Brasile, appaiono geneticamente simili al focolaio di Monaco.

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