Un nuovo studio afferma che gli anticorpi, che si sviluppano dopo ad un comune raffreddore, potrebbero essere utili anche nei confronti del coronavirus; questa è una teoria che si è sentita già più volte nel corso di questi mesi.
Esistono almeno quattro, più vecchi coronavirus, capaci di causare il comune raffreddore e, proprio una precedente esposizione a questi microrganismi, potrebbe aiutare la nostra risposta immunitaria nei confronti del nuovo coronavirus.
È più che risaputo che il SARS-CoV-2 appartiene alla famiglia dei coronavirus, inoltre il suo nome è dovuto a una proteina simile a una corona che tali microrganismi utilizzano per attaccarsi a specifici recettori cellulari al fine di infettarli.
Alcuni virus che appartengono a questa famiglia sono già noti da tempo e causano il comune raffreddore.
Precisamente sono 4, quelli denominati 229E, NL63, OC43 e HKU1, in grado di causare malattie del tratto respiratorio superiore da lievi a moderate.
Così un nuovo studio, effettuato da un team coordinato da Alessandro Sette de La Jolla Institute for Immunology e pubblicato su Science, ha messo in evidenza come le persone esposte a questi più vecchi coronavirus risultino in qualche modo protette anche dal SARS-CoV-2; significando che anche se non sono completamente immuni sviluppano un’infezione con sintomi più lievi.
Altre precedenti ricerche, effettuate dallo stesso team di esperti, avevano mostrato l’esistenza di persone che, anche non avendo mai contratto Covid-19, hanno comunque alcune cellule immunitarie T (linfociti T helper) in grado di rispondere al nuovo virus.
In pratica, con il nuovo studio effettuato, i ricercatori hanno cercato di capire come mai accade ciò, analizzando campioni di sangue raccolti a San Diego tra il 2015 e il 2018, dunque prima che si sviluppasse l’epidemia da coronavirus.
Hanno potuto constatare che le cellule T, presenti nel sangue delle persone prese a campione, erano capaci di riconoscere, e di conseguenza reagire, non solo nei confronti dei già passati virus del raffreddore ma anche del nuovo coronavirus.
Una sorta di “immunità crociata“, insomma, che spiegherebbe anche come mai alcune persone si sono ammalate di Covid-19 in forma lieve o asintomatica.
Quindi in base a questi risultati, i ricercatori hanno dedotto che una parte della popolazione, potrebbe avere una risposta migliore nei confronti del SARS-CoV-2, grazie alla precedente esposizione ai coronavirus che causano il comune raffreddore.
Nonostante tutto ciò è importante precisare che nessuno studio finora ha dimostrato che l’esposizione a precedenti coronavirus offra protezione totale contro Covid-19.
Potrebbe essere così, però non esistono ci abbastanza prove per dimostrarlo, per cui sono necessari ulteriori studi anche per confermare che veramente il comune raffreddore abbia un tale effetto protettivo.