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Covid-19 è mutato, anche i 40enni in terapia intensiva

by Eleonora
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Sergio Rosati e Luigi Bertolotti, professore ordinario (Malattie infettive degli animali) e professore associato, hanno inviato una lettera agli studenti del Corso di laurea in Medicina, dove hanno spigato il motivo per cui è necessario che l’epidemia va isolata e trattata, soprattutto per quello legato al funzionamento del sistema sanitario.
In questa lettera si dice che il salto di specie che ha fatto il virus, passando dagli animali all’uomo, gli ha dato un notevole vantaggio rispetto alla popolazione mondiale, visto che è sprovvista di memoria immunologica.
Solo quando l’immunità di popolazione avrà raggiunto un buon livello, il virus comincerà ad essere trasmesso con maggiore difficoltà e tenderanno ad aumentare le forme lievi, croniche o asintomatiche.
Ad oggi ci sono ancora un 15-20% di infetti che sviluppano forme gravi che richiedono l’ospedalizzazione.
I professori proseguono dicendo che una caratteristica di questo virus è quella di essere molto contagioso, il legame con il recettore cellulare è venti volte più forte rispetto al virus della SARS. In più presenta siti per le proteasi cellulari simili a quelli dei virus influenzali associati a peste aviare ad alta patogenicità (furin-like) quindi potenzialmente in grado di dare forme a maggior tropismo tissutale, essendo queste proteasi espresse in molti tessuti.
Molte volte si è paragonato il Covid-19 ad una banale influenza stagionale ma in realtà è stato fatto un paragone sbagliato. È vero l’influenza stagionale uccide nello 0,1% dei casi ma la popolazione è in gran parte immune, per pregresse infezioni, parzialmente cross-protettive, verso le nuove varianti e per la vaccinazioni e quindi non incide sulla gran parte della popolazione.
Invece SARS-Cov2 è un virus nuovo. Non c’è memoria immunologica o immunità di gregge. Quindi in questi casi il virus, senza misure di controllo, avrebbe un andamento epidemico, arrivando ad interessare una larga fascia della popolazione recettiva (dove il denominatore è tutta la popolazione italiana) prima di cominciare a rallentare la progressione.
Il virus colpendo gran parte della popolazione, con casi gravi e meno gravi, andrebbe a bloccare per lungo periodo la forza lavoro ed ecco che ci sarebbero grandi ripercussioni sull’economia della nazione. Per cui sono necessarie, vitali le misure di restrizioni per arginare il virus.
Covid 2019 causa forme gravi che richiedono il ricovero nel 15% dei casi. Si tratta di polmoniti che vengono curate in terapia intensiva per diversi giorni con l’ausilio della respirazione assistita.
E purtroppo il Coronavirus ha subito una nuova variazione genetica, a causa della quale anche i 40enni possono essere colpiti da una forma grave del virus e quindi avere la necessità di essere curati in terapia intensiva. La categoria dei rischi dei decessi si allarga, non riguarda più gli ultra settantenni ma anche i 40 enni.
Per cui aumenteranno, si spera di no, le necessità di dover salvare vite con l’ausilio delle terapie intensive; che ad oggi sono al collasso. 
Già a Bergamo si è notata questa cosa, il virus dilaga a macchia d’olio e fra gli ammalati gravi ci sono molti quarantenni.

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