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Frutti antichi preziosi ma dimenticati.

by Piero
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frutti antichi

Esistono diversi tipi di frutti che, solitamente, madre natura distribuisce per le stradine di campagna oltre che ai bordi di strade provinciali e che non

vengono mai presi in considerazione perché magari scomodi da mangiare e anche da raccogliere; nonostante la loro genuinità e bontà.

Oggi, purtroppo alcuni valori e sapori di una volta stanno scomparendo; infatti si predilige la frutta che si trova in commercio, poiché è più grande , più

colorata, senza ammaccature.
Sempre in vendita si ha la possibilità di poter acquistare l’uva senza semi, le pesche senza peluria, arance e mandarini senza semi, le fragole più grandi ma che

in realtà, all’interno la polpa, non è più rossa ma  bianca ed hanno perso anche il loro sapore.
I consumatori hanno influenzato con le proprie scelte, la tipologia di frutti che si possono trovare in vendita; questi sono stati molto influenzati dalle varie

“mode culinarie”; per cui ora sono presenti sulle nostre tavole frutti che se pur apparentemente bellissimi alla vista, non hanno né il  sapore e ne’,

sopratutto, i  valori nutritivi dei frutti di una volta perché di naturale hanno ben poco.
In pratica, attualmente lo stile di vita è diverso e anche le abitudini alimentari; queste ultime sono condizionate dalle mode culinarie del

momento, dal consumo di massa ma anche da una scarsa conoscenza di quella che è la tradizione contadina.
Tant’è vero che si ha la tendenza a preferire i frutti esotici provenienti da paesi lontani che spesso hanno un costo elevato.

Oramai sono moltissime le varietà di frutta scomparse dai campi e dalle nostre tavole; mentre una volta questi frutti erano preziosi poiché

costituivano  un’ottima riserva di cibo gratuita.

I frutti antichi sono stati dimenticati, mentre in realtà sono da considerarsi un patrimonio da dover proteggere per riuscire a recuperare e salvare la

biodiversità; altrimenti saranno destinati a scomparire completamente.

Così ecco di seguito riportati alcuni frutti che la natura ci mette, generosamente, a disposizione e che noi, nel caso in cui ce li dovessimo

trovare davanti dovremmo raccoglierli e gustarli.

Il sorbo.
Il sorbo è una pianta da frutto così bella che tanto tempo fa veniva utilizzata nei giardini, oltre che per la bontà dei suoi frutti, anche per la

straordinaria bellezza dei suoi fiori e del suo fogliame.
Una volta che i frutti sono maturi, le sorbe tendono a somigliare a delle piccole mele dal colore giallo-rosso dal profumo molto intenso.
Una volta questi frutti venivano raccolti ancora acerbi per poi essere conservati nei solai sulla paglia fino a quando non maturavano perfettamente.

Il pero selvatico.
Bisogna sapere che grazie al pero selvatico hanno avuto origine tutte le altre specie di pere.
La rigogliosa fioritura di questa pianta è dopo il mandorlo, il segno più evidente dell’arrivo della primavera.
Il pero selvatico è un albero piccolo con rami spinosi,  dall’abbondante fioritura, dove crescono delle piccole pere che maturano più o meno nel mese

di Ottobre e che in alcune zone i contadini ancora raccolgono.
Inoltre, tempo fa, i pastori innestavano molte di queste piante, dando vita così ad altre varietà di pere, in modo tale che i loro frutti avrebbero

potuto dissetare loro e le loro greggi.

Il fico d’india.
Il fico d’india è una pianta che nasce spontaneamente nelle campagne, nelle colline, in mezzo alle rocce e nei terreni
aridi e sassosi.
Molto tempo fa, questa pianta veniva utilizzata per realizzare delle bordure invalicabili tra un campo e l’altro e ancora oggi li troviamo al loro posto.
La diffusione di questa pianta è dovuta grazie agli uccelli che mangiando i frutti ne disperdono i semi.
I suoi frutti maturi vanno raccolti con le dovute precauzioni, infatti occorre proteggersi le mani perché hanno parecchie spine; poi vanno spazzolati e

lavati accuratamente  per togliere anche le spine più piccole.
Dopo di che si asciuga e si incide la buccia a metà e si apre per assaporarne la dolce polpa.

Il prugnolo selvatico.
Il prugnolo selvatico tempo fa era più diffuso, oggi lo si può trovare nei bordi delle stradine di campagna dove non si è attuata l’agricoltura intensiva.
Fiorisce in primavera, diventando così una nuvola candida e profumata con tantissimi fiorellini.
I suoi frutti che dapprima sono molto aciduli e aspri diventano dolci dopo le prime gelate.
Secondo alcune credenze popolari, questa pianta era considerata magica, in quanto capace di allontanare le negatività, per tanto veniva piantata

davanti alle case. In più con i suoi rami si costruivano anche le bacchette per la divinazione, proprio come si fa con quelle del nocciolo e dell’ olivo selvatico.

Il rovo.
Il rovo cresce in modo spontaneo in gran parte dei territori, si diffonde facilmente ai margini dei campi e dei boschi e diventando anche molto  infestante se non viene controllato.
I frutti del rovo selvatico sono le more selvatiche, dal buonissimo sapore, che si possono raccogliere ai bordi di molte strade facendo attenzione alla tantissime spine.
In più è molto utile sapere che le more selvatiche oltre ad avere un sapore squisito, quando hanno la giusta maturazione, sono ricche di diverse
sostanze benefiche.

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