togliere poppata
Innanzitutto bisogna precisare che ogni bambino ha esigenze e tempi diversi, per cui, prima di procedere a togliere una poppata, è necessario capire se si tratta del bisogno di nutrimento o altri tipi di necessità.
Solo dopo aver capito questo si potrà decidere se è il caso o meno di togliere il seno la notte.
Certamente è consigliabile continuare ad allattare a richiesta anche la notte, fino a quando non sarà chiaro se la richiesta notturna è dovuta al bisogno di nutrimento o dipende da un fattore emotivo e quindi di bisogno di sicurezza, calore, superamento trauma da parto, ecc.
Inoltre in base alle linee guida dell’OMS, fino al sesto mese compiuto, quindi prima dello svezzamento, quando il latte è l’unico alimento che assume il bambino, è buona cosa continuare ad assecondare le sue esigenze senza interferire.
Mentre, una volta introdotti altri alimenti, può risultare anche più semplice eliminare la poppata notturna, sempre considerando che fino al primo anno del bambino, il latte deve restare l’alimento principale per quest’ultimo.
Un’altra cosa importante da dover ricordare e’ rivolgersi al proprio pediatra prima di intraprendere questa strada.
Consigli pratici per poter togliere la poppata notturna.
Per poter togliere la poppata notturna è possibile fare riferimento ad alcuni accorgimenti utili e pratici per poter raggiungere tale obiettivo.
Osservare.
Prima di decidere se togliere il seno la notte al proprio bambino, è necessario porsi alcune domande e studiare la situazione per cercare di capire se si tratta di suzione a fini di nutrimento o è solo voglia di coccole e di sicurezza.
Dopo di che occorre come fare per riuscire a soddisfare lo stesso bisogno anche se in modo diverso.
Ad esempio nel caso in cui lo svezzamento è avviato, può essere utile cambiare la routine serale e quindi, magari, cenare prima in modo tale da agevolare la digestione oppure proporre il seno prima di andare a letto, come ultima poppata serale.
Organizzare.
È sicuramente molto efficace organizzare una routine giornaliera ed in particolare la messa a letto.
Si può pensare ad un bagno rilassante, cena e poppata pre-nanna, alla lettura di una favola, o comunque qualsiasi cosa che possa avviare e invogliare il bambino verso il sonno notturno.
Infatti far capire al piccolino che deve rilassarsi ed aiutarlo nel farlo, lo renderà più tranquillo e sereno durante la notte.
Al contrario se è troppo stanco e nervoso la nottata sarà particolarmente difficile, tanto è vero che i bambini più sono stanchi e più faticano a prender sonno.
Ottimizzare.
È fondamentale creare un ambiente notturno che possa far sentire al sicuro il bambino e se è il caso lasciare una lucina notturna accesa.
Se il piccolo si sveglia la notte sia la mamma che il papà possono andare a consolare il bambino, insieme o alternandosi, rassicurandolo e facendogli capire che può consolarsi anche senza bisogno del seno, da solo e con le coccole dei propri genitori.
Considerare le tempistiche.
Per poter togliere la poppata è importante capire quale sia il momento giusto.
Ad esempio se stanno spuntando i dentini essendo già un momento particolare e difficile, non è certamente il caso.
Oppure se ha altri fastidi tipo il reflusso, è opportuno rimandare la cosa; poiché la poppata per il bambino è sempre un momento molto significativo.
Vivere questo passaggio con serenità.
Se la madre è ansiosa, il bambino se ne accorge ed addirittura gli viene anche trasmessa e di conseguenza non vivrà bene l’eliminazione della poppata notturna.
Alcune madri hanno il timore che sospendere la poppata notturna può modificare il rapporto speciale mamma-figlio.
Invece così non è, poiché il rapporto univoco tra mamma e bambino resterà invariato sempre, indipendentemente se si allatta al seno o meno.
Spiegare.
Nel caso in cui il bambino è più grande, è possibile parlargli e fargli capire che giacché sta crescendo la poppata notturna di latte non è più necessaria.
In conclusione togliere la poppata notturna, non deve essere un passaggio da fare frettolosamente, è consigliabile consultare il proprio pediatra e sicuramente non bisogna sentirsi in colpa; anche perché, spessissimo accade che i bambini affrontino il cambiamento in modo meno traumatico di come la mamma possa pensare, riuscendosi ad adattarsi anche senza troppa difficoltà.
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