Home » Come giocano i bambini da 0 a 3 anni.

Come giocano i bambini da 0 a 3 anni.

by Eleonora
0 commento 11 Minuti Leggi

bambini da 0 a 3 anni

bambini da 0 a 3 anni

Anche i bambini molto piccoli, cioè da 0 a 3 anni, possono giocare autonomamente se viene organizzato loro un ambiente adatto, per tanto non è necessario intrattenere i bambini tutto il tempo.

A tale scopo e’ necessario conoscere bene le tappe evolutive del bambino da 0 a 3 anni, in modo tale da sapere pure quali giochi e’ possibile proporre per favorire il gioco autonomo. 
Innanzitutto un bambino di pochi mesi inizia a giocare esplorando se stesso e l’ambiente in cui vive.

In seguito inizia ad imitare gli adulti di riferimento riproducendo con il gioco ciò che vede fare e subito dopo, la sua

fantasia gli consente di trasformare il mondo a suo piacimento.

Effettivamente le tappe del gioco del bambino sono il linea con le tappe evolutive: in pratica con la trasformazione della coscienza del bambino, si trasforma pure il modo di giocare.

I giochi che fanno i bambini da 0 a 2 anni.

Una volta che il bambino impara a rotolare e poi a stare seduto, ha la necessità di esplorare il mondo.

Uno dei giochi preferiti di un bambino piccolo è quello di portare alla bocca le cose per poterle esplorare, questa è una prima forma di attività e di relazione con gli oggetti.

Per un bambino molto piccolo ogni oggetto è molto interessante e rappresenta lo spunto per la sua esplorazione del mondo e per creare, imitando l’adulto che è vicino a lui.

Infatti i bambini imitano gli adulti molto presto ed ecco perché è fondamentale che l’adulto che sta vicino al bambino, compia azioni sensate, collegate alla vita, che siano soprattutto degne di essere imitate.

Ogni adulto che sta vicino ai bambini, ha una grande responsabilità in questo senso. Quindi, tutte le mamme svolgono un’importante attività pedagogica ogni volta che svolgono i mestieri della vita quotidiana davanti ai propri bambini.

Come favorire il gioco autonomo del bambino piccolo.

  • Creare un ambiente adatto al gioco autonomo in modo che il bambino possa avere a propria disposizione gli strumenti, gli spazi e gli oggetti adatti che possono servire per giocare.
  • Il bambino deve essere libero di muoversi per casa, così è necessario metterla in sicurezza cosicché, ad esempio, si può cucinare mentre il proprio bambino ci gira intorno, senza doverlo mettere seduto fermo a guardarci; poiché dopo aver compiuto un anno, il piccolino può giocarci intorno mentre si lavora in casa.
  • E’ un’ottima idea organizzare un angolo della casa con diversi giochi, fra cui pentolini per fare la pappa, dei teli, delle bambole così appena il bambino inizia a stare in piedi e a camminare, il gioco simbolico sarà subito agevolato.
  • Anche svolgere i lavori casalinghi davanti al proprio bambino e’ una buona abitudine, perché così lui potrà imitarci, ripetendo quello che vede fare, arricchendo ogni giorno la sua attività creativa. In pratica se il piccolino vede cucinare, anche lui in modo spontaneo, preparerà la sua pappa.
  • E’ importante mettere in un cestino vari oggetti da esplorare in libertà, tipo oggetti naturali, oggetti di legno, sonagli, ovetti che suonano, cucchiai di legno. Naturalmente gli oggetti messi nel cesto dovranno avere una grandezza adeguata, in modo tale che non si possano inghiottire.

Come poter intrattenere i bambini.

Non c’è bisogno di intrattenere il bambino finché non si addormenta per fare tutti i mestieri di casa accumulati, poiché è possibile provare a fare le faccende di casa davanti a lui, contribuendo a far sviluppare la sua autonomia e capacità creativa, giorno dopo giorno.

Uno degli obiettivi più importanti nei primi sette anni del bambino è cercare di renderlo autonomo in diversi ambiti, soprattutto in quello del gioco.

Bisogna sapere che se il bambino, intorno all’anno e mezzo, è abbastanza autonomo nel gioco, questo gli consentirà di sviluppare le sue capacità creative in modo esponenziale.

Di fatto per gli adulti è difficile giocare con i bambini visto che il modo di giocare è diverso, infatti nell’adulto il gioco parte dalla testa, dal pensare, mentre nel bambino parte dalla volontà.

Per l’adulto giocare con il bambino significa che si deve impegnare, non è spontaneo e spesso può risultare pesante e non per questo un genitore deve sentirsi in colpa.

Infatti non è necessario giocare con i bambini, se non in quei momenti in cui non si ha veramente voglia di farlo.

Come poter insegnare ai bambini a mettere i giochi in ordine.

I bambini, soprattutto se piccoli, non conoscono il concetto di cosa significa riordinare e quindi bisogna farglielo vedere.

Effettivamente mediante l’imitazione e la ripetizione di questa attività, il bambino riuscirà ad imparare facilmente e a farlo anche da solo.

L’importante è riordinare insieme al proprio bambino quotidianamente, con cura, con amore, cercando anche di divertirsi; di fatto il riordino dovrà risultare una fase del gioco importante e non un’attività separata dal gioco. 
Addirittura se durante la fase del riordino si canta una filastrocca o una canzone, sempre la stessa, il bambino potrà riconoscere il momento del riordino.

Infine bisogna tener ben presente che fino ai sette anni il bambino ha bisogno di essere supportato durante questa attività, dopo di che’ diventerà sempre più autonomo nel farlo.

Come interrompere il gioco del bambino e gestire il passaggio da un’attività all’altra.

E’ importante dare un tempo al momento del gioco e se il tempo è troppo poco, il bambino farà fatica a passare da un’attività all’altra.Infatti bisogna sapere che nel gioco esiste una curva ascendente e poi una discendente; quando la curva è discendente il bambino è riuscito ad arrivare ad un picco dell’attività ed è più disponibile a lasciare andare il gioco, perché ha potuto esprimersi.

Mentre se il bambino ha appena iniziato a giocare e subito gli viene chiesto di fare un’altra cosa, sicuramente si opporrà, visto che non ha avuto il tempo di esprimersi appieno.

Quindi se succede che, per un impegno, imprevisto o un’emergenza, bisogna per forza interrompere il gioco del bambino, senza che abbia avuto il tempo sufficiente per entrare nella sua attività, e’ buona cosa chiedere al bambino di seguirci, aiutandolo a riordinare.

Purtroppo i ritmi non possono essere sempre perfetti durante giornata, però se si tratta di un’eccezione alla regola, il bambino sarà più disponibile.

Inoltre bisogna ricordarsi che i giochi e le attività devono diventare più rilassanti verso sera; ideali sono i momenti delle coccole, dei massaggi, della storia in pratica tutto quello che concilia il sonno. Ecco perché è fondamentale pure scegliere bene cosa fare in base al momento della giornata.

Anzi, con i bambini di 5/6 anni, durante il riordino, si può lasciare una parte del gioco a cui tengono, a cui si stavano dedicando, dicendo che sarà possibile continuare domani.

Questo perché ai bambini di questa età, piace poter tornare l’indomani su un progetto che stavano realizzando.

Cosa fare se il proprio figlio non gioca da solo.

In questo caso non esiste una regola ben precisa, ma dipende dalla situazione e della storia del bambino.

Certamente è consigliabile iniziare ad accompagnarlo nel gioco, standogli accanto mentre gioca e poi piano piano allontanarsi, ma cercando di favorire sempre il contatto visivo.

Come insegnare ai bambini a condividere i giochi.

Durante i primi primi tre anni di età, il bambino è egocentrico, dice spesso “è mio”; ma questa fase è importante perché porterà al momento in cui dirà “Io” di se stesso e quindi a prendere coscienza di Sé. 

Ecco perché in un gruppo di bambini della stessa età, da 0 a 4 anni, può capitare che ci siano delle liti perché vogliono lo stesso gioco.

Quindi è ottima cosa far si che ci sia sempre un giusto numero di bambole, di pentolini, di mattoncini.

Mentre se c’è solo un oggetto particolare è possibile dire al proprio figlio: “Aspetta che abbia finito e poi te lo darà”. 

Invece se si vede che il bambino prende qualcosa dalle mani di un altro bimbo, bisogna dirgli: “Proviamo a chiederglielo”, suggerendogli di dire: “Me lo presti e te lo ridarò tra un pochino?”

Il bambino solitamente dice sì; anche perché generalmente un bambino piccolo che prende un oggetto non si sofferma molto tempo su quell’oggetto e lo lascia entro poco tempo, passando quindi da un’oggetto ad un altro con velocità. 

In queste situazioni bisogna accompagnare il proprio bambino, altrimenti potrebbe avere la tendenza ad usare le mani, poiché non sa esprimersi bene.

E’ fondamentale non permettergli di usare le mani, stargli vicino e insegnargli a chiedere oppure aiutandolo a trovare un altro oggetto simile.

Inizialmente un genitore dovrà intervenire spesso, poi il bambino farà sue queste semplici regole e lo farà da solo.

Cosa fare quando i bambini litigano.

Se i bambini litigano bisogna intervenire subito, facendo capire che non è il comportamento giusto e magari aiutandoli a trovare altre alternative di gioco.

Oppure si può prelevare l’oggetto conteso e dire che verrà restituito solo quando finiranno di litigare.
In più se il bambino è più grande, verso i 3 anni, gli si può insegnare a dire: “Anche io vorrei quel gioco, quando hai finito me lo dai?” oppure: “Possiamo giocare insieme?”. In genere, dopo i tre anni, si mettono d’accordo tra di loro riuscendo a trovare un compromesso o facendo degli scambi.

You may also like

Nel blog si parlerà un po’ di tutto quello che può interessare alle famiglie, bambini, salute, curiosità, benessere, informazione e ricette.

Scelti da noi

Articoli Recenti

ealcubo.org Right Reserved.

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?
-
00:00
00:00
Update Required Flash plugin
-
00:00
00:00