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I comportamenti che non rendono le madri cattive.

by Piero
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madri cattive

Quotidianamente ogni mamma fa il più possibile per offrire il meglio ai propri figli, prestando attenzione alla loro alimentazione, cercando di soddisfare i loro bisogni, giocando insieme, insegnando a camminare e parlare, a leggere e scrivere, cercando di realizzare i loro desideri e sicuramente abbracciandoli ogni qual volta hanno paura, fanno gli incubi o si fanno male.

Ma la cosa che occorre tenere bene in mente è che un genitore non deve mai cercare di essere perfetto, si deve preoccupare, invece, di offrire sostegno in ogni momento della vita dei suoi figli, spingendoli ad essere indipendenti e facendo si che possano essere sempre felici.

Inoltre, bisogna considerare che dare una giusta educazione ai propri figli, non significa dare loro tutto ciò che desiderano ma solo ciò di cui hanno veramente bisogno in ogni momento.

Per tanto si dovrà dire di no in diverse occasioni, poiché è necessario porre dei limiti e a volte capiterà di dover comportarsi in un modo che non farà piacere ai propri figli.

Così quando si verificherà ciò non bisognerà assolutamente considerarsi cattive madri.

Quindi ecco elencate una serie di “situazioni” in cui sicuramente non ci si dovrà mai considerare delle mamme cattive.

Ignorarli quando si lamentano.

Ad un certo punto, ogni bambino attraverserà quell’età nella quale pretende di volere tutto e non sarà sempre possibile concedergli di ottenere tutto.

Quindi il piccolo reagirà facendo dei grandi capricci, per cui sarà molto utile ignorarlo evitando di dare troppo peso a questo tipo di comportamento in modo tale da fargli capire che nonostante i capricci, non otterrà niente.

Ignorare il bambino mentre fa i capricci non significa essere cattive madri ma anzi è la cosa migliore da fare per far cambiare atteggiamento al bambino, che dovrà capire che i capricci non servono a niente.

In conclusione i capricci sono da ritenersi una specie di ricatto infantile al quale un genitore non deve cedere.

Non aiutarli nei compiti semplici.

È importante che i bambini imparano fin da piccoli a risolvere i compiti semplici e anche a dover superare gli obbiettivi quotidiani, in modo tale da diventare indipendenti e responsabili una volta diventati adulti.

Per cui è utile evitare di svolgere alcune azioni al loro posto, come ad esempio legare loro le scarpe ogni giorno o di completare i loro compiti per la scuola.

Non fare queste cose non significa essere cattive madri ma abituare i bambini ad essere responsabili.

Anche se all’inizio i bambini sbaglieranno e si lamenteranno nel fare alcune cose, con il passare del tempo miglioreranno nel farle e saranno anche più orgogliosi di loro stessi, soprattutto perché nessuno li ha aiutati.

Non si è cattive madri se si dice “no” al proprio figlio.

Dire “no”, anche se molto spesso, ai propri figli non vuol dire essere cattive madri, poiché i “no” servono a mettere dei limiti, insegnar loro cosa si può fare e cosa no e come dovrebbero comportarsi in ogni momento.

Occorre non solo dire di “no” ma anche dare loro amore, supporto ed una linea guida da dover seguire.

E proprio per quanto riguarda questo ultimo punto, bisogna precisare che se si danno ai figli delle regole bisogna che queste vengano fatte sempre rispettare,

altrimenti si verrà a creare solo confusione.

Non bisogna mai avere alcuna remore nel dire di “no” quand’è necessario, l’importante è ricordare sempre di spiegare il perché della proibizione, affinché possano capirla realmente.

Ad esempio: “non correre per le scale perché rischi di farti molto male”.

Non si è cattive madri se non è possibile trascorre ogni momento con il proprio figlio.

Fra le preoccupazioni di una madre c’è anche quella di non trascorrere abbastanza tempo con il proprio figlio. Capita sempre più spesso che oltre ad essere madre si è anche una lavoratrice che per riuscire ad accordare i propri orari con quelli del proprio bambino occorre compiere dei salti mortali.

Infatti le mamme che lavorano fanno sempre molta fatica a far coincidere gli orari di lavoro con quelli derivanti dalle esigenze familiari.

Bisogna capire che non si è delle mamme cattive se non si ha la possibilità di poter trascorrere tutta la giornata con il proprio figlio.

La cosa fondamentale è che i momenti trascorsi insieme siano basati sulla qualità e dove possano prevalere complicità, attenzioni ed amore.

Una volta insieme al proprio figlio, la mamma dovrà prestare molta attenzione alle sue parole e necessità dandogli quindi la priorità su ogni cosa.

C’è la necessità di far capire ai bambini che tutti hanno delle responsabilità: i genitori lavorano e i figli vanno a scuola.

I bambini devono cercare di essere autosufficienti ogni tanto, sapendo però che in qualsiasi momento avranno bisogno della propria mamma lei ci sarà ed interverrà con grande amore.

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