figli maleducati
figli maleducati
E’ molto facile , andando in giro, imbattersi in bambini poco educati; tipo al ristorante, per strada o a scuola, purtroppo i ragazzi oggi adottano comportamenti, modi di
fare e spesso anche un linguaggio sgradevole e non adatto alle situazioni del momento.
Finché sono i figli degli altri, con molta facilità facciamo dei commenti negativi sui ragazzi la famiglia e andiamo oltre; però, purtroppo, potrebbe capitare che fossero
proprio i nostri figli a essere maleducati.
Però, negli ultimi tempi le persone hanno adottato un modo di reagire rilassato e molto tollerante nei confronti della maleducazione.
Infatti ciò che un tempo le madri avrebbero punito un con un semplice scappellotto, oggi viene semplicemente ignorato o liquidato con la frase “Sono semplicemente bambini”.
Sicuramente, la maleducazione non è una colpa attribuibile solo ai ragazzi, ma è anche frutto degli errori che i genitori potrebbero evitare di fare.
In realtà il problema della maleducazione, per quanto possa sembrare lontano dalla propria famiglia, prima o poi toccherà a tutti; specialmente in fase adolescenziale, quando
basta digli poco per urtare la loro suscettibilità e scatenare reazioni impensate.
Crescere un figlio non è semplice, non esiste nessun libretto d’istruzioni che ci possa far evitare possibili errori, che ci possa consigliare la strada più giusta da seguire o che suggerisca le parole più adatte per capirlo e comprenderlo in ogni momento della sua vita.
Inoltre la capacità di ascolto di un genitore è enorme, anche se è messa a dura prova dalle mille sollecitazioni esterne del quotidiano.
Quindi allo stress del lavoro, i problemi economici, le relazioni interpersonali spesso distraggono un adulto dal suo compito principale ovvero quello di seguire ed educare un figlio. Non dovrebbe succedere ma purtroppo accade e prenderne coscienza è il primo passo che può essere fatto per risolvere il problema di un figlio maleducato.
Secondo gli psicologi esistono dei segnali ben precisi che segnano il confine tra un carattere vivace e uno arrogante o impertinente.
Tra questi segnali ricordiamo:
– L’eterna insoddisfazione.
L’eterno insoddisfatto è quel bambino che riceve un gioco tanto desiderato e poi lo abbandona dopo dieci minuti, è l’adolescente alla ricerca dell’ultimo modello di smartphone o del jeans superfirmato e costosissimo che poi andrà a finire nel mucchio dei vestiti dimenticati in fondo all’armadio.
In più il ragazzo si sente il centro dell’universo e te lo dimostra in tutti i modi, anche nei rapporti interpersonali.
– Rabbia
Le sue esplosioni di rabbia ci lasciano esterrefatti perché si ripetono nel tempo, sono anche immotivate e soprattutto accadono per delle stupidaggini.
– Disubbidienza
Ogni bambino è dotata di un proprio carattere, per cui non si tratta di dover obbedire obbedire agli ordini dei genitori ma semplicemente deve essere
in grado di rispettare le regole che gli vengono date in famiglia.
Trasgredire e divertirsi a fare esattamente quello che gli avete proibito, è un chiaro segnale che il metodo educativo familiare non funziona molto bene.
Questi sono i principali gesti da parte dei bambini ai quali ai quali un genitore deve fare attenzione. In più bisogna aggiungere anche la capacità di far
vergognare i genitori in pubblico per il suo linguaggio o comportamento poco idoneo.
Se un bambino mostra qualche comportamento fra quelli sopra elencati è il caso di correre ai ripari prima che sia troppo tardi.
Lo studio “Conflict with friends, relationship blindness, and the pathway to adult disagreeableness” condotto in Virginia nel 2015 , ha evidenziato come la
maleducazione infantile possa sfociare in età adulta in comportamenti violenti e antisociali.
Per cui è un dovere del genitore assicurarsi di consegnare al mondo un ragazzo educato e che sappia comportarsi bene in ogni occasione.
Il problema è che prima di educare un figlio, un genitore deve riflettere sugli errori che più o meno volontariamente, commette nella vita di tutti i giorni.
Nostro malgrado, spesso, i bambini sono il riflesso di ciò che vedono e sentono dentro casa.
Adulti incapaci o troppo permissivi non riescono a porre limiti né regole adatte all’età del bimbo, favorendo così un’anarchia che sfocia il più delle volte nella maleducazione.
1) Il valore della gratitudine.
La gratitudine per quello che ha o gli viene regalato è un valore fondamentale da insegnare sin da piccoli.
Bisogna incoraggiarlo a dire grazie e prego oppure a esprimersi con frasi cortesi e rispettose. Se i genitori riescono a far acquisire ai propri figli questa piacevole
abitudine sin da piccoli, ci sono ottime probabilità che da grande saranno adulti gentili e ben educati.
2) Essere troppo permissivi.
Non bisogna mai cedere alla pressione di un capriccio momentaneo, invece lo fanno quasi tutti i genitori, per stanchezza, perché vogliamo evitare brutte
figure o semplicemente perché non ce la sentiamo di essere troppo severi.
In realtà un genitore deve sforzarsi il più possibile di essere coerente. Basta cedere soltanto una volta infatti per dargli il diritto di tornare alla carica con altre richieste o capricci.
È molto importante inoltre entrambi i genitori siano d’accordo sulle regole da impartire ai ragazzi.
Per tanto, un no della mamma deve equivalere sempre e comunque a un no anche da parte del papà e viceversa.
3) Non dare valore al denaro.
È importante stabilire una paghetta settimanale, che il bambino dovrà imparare a gestire con cura sin da piccolo, imparando così il valore del risparmio e soprattutto
imparando a programmare i suoi acquisti in base ai soldi di cui dispone.
Altrimenti le richieste da parte del bambino saranno con il passare del tempo sempre più esigenti e pretenziose, visto che non saprà attribuire il giusto valore al denaro.
4) Non coprirlo.
Se ha dimenticato di fare i compiti oppure ha nascosto qualcosa di importante, non bisogna coprirlo e ne fare finta di niente ma aiutarlo ad assumersi le sue responsabilità.
Più un genitore tenta di giustificarlo o più cerca di minimizzare l’accaduto, soprattutto davanti all’altro genitore, più il bambino si sentirà legittimato a continuare gli stessi errori.
5) Non permettere a nessuno di sgridarlo.
Purtroppo è d’uso, da parte di un genitore, non accettare che nessun altro possa sgridare il proprio figlio.
Mentre anni fa, ad esempio, era normale essere sgridati dal maestro oppure dai nonni, oggi ciò non viene per niente tollerato.
Il realtà, il rimprovero, fatto con fini educativi e correttamente , da parte di una terza persona, può aiutare il ragazzo a capire e a confrontarsi con l’errore che ha commesso.
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