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Passaggio dalla scuola dell’infazia alla scuola primaria ai tempi del covid-19

by Eleonora
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la scuola ai tempi del covid

Il passaggio alla scuola primaria è un importante passaggio di crescita che coinvolge l’intero nucleo familiare.

Quando i bambini si avvicinano a questa fase, i genitori iniziano ad alimentare fantasie e aspettative nel bambino stesso parlando di cosa accadrà quando andrà a

scuola, chi incontrerà, cosa farà e così via. Il sostegno dei genitori tramite i vissuti personali genitoriali può agevolare o meno tale passaggio; il bambino infatti

può elaborare l’esperienza solo dentro una relazione rassicurante con i genitori o con le insegnati di riferimento.

Data la pandemia da covid-19, i nostri bambini dovranno affrontare questo difficile passaggio senza il necessario supporto delle loro educatrici, senza

poter visitare prima la scuola in cui andranno e tantomeno conoscere le future maestre che li aspettano a Settembre.

Non avranno modo di salutare i loro compagni e le loro maestre con una festa finale degna di nota e avranno passato

talmente tanto tempo in casa con mamma e papà che l’impatto con tante novità a Settembre potrebbe essere ancora più

difficile sotto l’aspetto emotivo.

Cosa possono fare i genitori per agevolare tale passaggio?

Prima di tutto è’ importante vivere l’attesa della scuola con tranquillità, senza farsi prendere troppo dall’ansia, aiutando

anche i bambini a prepararsi al nuovo evento.

È bene che i genitori si mostrino sereni di fronte ai figli, raccontando loro cosa accadrà, dando indicazioni sulle nuove persone che incontreranno, sui giochi e sulle attività nuove e belle che potranno fare a scuola.

Se i genitori hanno avuto modo di recarsi all’open day prima della pandemia, possono raccontare dettagliatamente cos’hanno visto, quindi descrivere la scuola

nei dettagli, le maestre incontrate citando il nome proprio della maestra.

È consigliato accedere al sito internet della scuola per mostrare al bambino delle foto della struttura, illustrano le attività che farà in quei determinati spazi e

introducendo le nuove regole che dovrà rispettare nel nuovo contesto.

Nel quotidiano, è possibile cogliere ogni occasione per mettere in luce i vantaggi che il «diventare grandi» comporta. Se il bambino non vuole vestirsi da solo,

incoraggiarlo dicendo: «Se ti vesti da solo potrai scegliere cosa mettere».

Soprattutto nei primi giorni di scuola, al mattino si può, ad esempio, scegliere insieme un gioco preferito da portare con sé oppure creare una ritualità rispetto

all’organizzazione della mattinata o della giornata, rassicurandoli sul fatto che staranno bene, che giocheranno con nuovi amichetti, che faranno tante belle

cose e che dopo poco tempo mamma e/o papà torneranno a prenderli per andare a casa.

Le abitudini danno sicurezza e permettono al bambino di immaginare cosa accadrà, riducendo paura e ansia.

Durante i primi giorni di scuola può anche capitare chei bambini facciano dei capricci, ad esempio rifiutandosi di prepararsi, di uscire di casa o salire in macchina.

In questi momenti, che possono mettere a dura prova mamma e papà, è importante cercare di restare il più possibile calmi, evitando di cedere o di strillare e arrabbiarsi.

Con un tono calmo e sicuro, si deve rassicurarli e calmarli, aiutandoli a fare ciò che devono in modo da trasmettere anche l’idea che non servirà fare i

capricci per ottenere ciò che vogliono. Leggere libri incentrati sulla tematica può essere un mezzo efficace per favorire la conoscenza di regole,

ambienti e modalità riguardanti la nuova scuola. In alcune storie il bambino può identificarsi emotivamente con i personaggi acquisendo da loro ipotetiche strategie

per superare questo particolare momento.

Inizialmente i nostri piccoli potrebbero riscontrare difficoltà nell’impatto con la nuova realtà.

Potrebbero presentarsi fenomeni REGRESSIVI, manifestazioni D’ANSIA, risvegli notturni, enuresi e tic (chiusura e riapertura degli occhi).

Solitamente, sono fenomeni che spariscono con l’acquisizione della sicurezza e rassicurazione nel nuovo contesto.

Se queste problematiche dovessero essere persistenti è bene rivolgersi a uno specialista per valutare l’entità del problema.

Scritto da: Dott.ssa Conversano Chiara mail: [email protected]

Blog Dott.ssa Conversano Chiara: www.chiara-mente.com

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