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I primi giorni a casa con un neonato.

by Eleonora
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primi giorni neonato

Dopo nove mesi di attesa, arriva il momento che ogni mamma desidera e cioè tenere in braccio il proprio bambino. In contemporanea insieme al bambino

arrivano anche molti dubbi e paure, l’importante però è armarsi di molta calma e pazienza ma soprattutto godersi questi momenti così speciali ed unici.

Molti pensano che un bambino appena nato mangia e dorme soltanto, però bisogna pensare anche che i primi giorni della maternità non sono facili.
Occorre soddisfare tutte le necessità del neonato anche se nel contempo la mamma è stanca ed ha dolori fisici.
L’ideale è chiedere aiuto alle persone care, per cercare di riposare un po’ quando anche il proprio bambino dorme.
Poi c’è da considerare che con l’arrivo del neonato, tutte le abitudini della famiglia si rivoluzionano ed ogni membro si deve adattare al piccolino e alle sue esigenze.
Così si può sintetizzare dicendo che durante i primi giorni a casa con un neonato, inizia l’adattamento.
I primi giorni causano molta ansia e timori, particolarmente nelle primipare, l’importante è mantenere la calma e non lasciarsi prendere dal panico.
È fondamentale prestare attenzione al comportamento del piccolino, che si troverà nel mondo esterno, senza la protezione dell’utero e dove oramai cibo

ed ossigeno non arriveranno grazie al cordone ombelicale.
In questo periodo la mamma deve poter contare sull’aiuto della famiglia e deve affidarsi alle sue doti innate quali istinto, affetto e senso materno.

L’alimentazione del neonato.
Siccome lo stomaco del neonato è ancora piccolo, tende a nutrirsi poco e spesso. Alcuni piccolini chiedono il seno della mamma o il biberon ogni due o tre ore, altri

invece con maggiore frequenza.
È facile capire quando ha fame, basta “studiare” il suo pianto, all’inizio saranno solo gemiti, poi diventeranno grida o pianto.
In più inizierà a succhiarsi le manine, a muovere la bocca come per poppare o girerà la testa verso il seno.

Singhiozzo, ruttini e vomito.
Bisogna sapere che alcuni neonati per poter fare il ruttino devono essere aiutati, mentre altri lo fanno in autonomia.
Come al solito si deve studiare il comportamento del piccolino mentre mangiano, infatti se sono irrequieti o irritabili, probabilmente hanno bisogno di liberarsi.
Può capitare che di tanto in tanto abbiano il singhiozzo o vomitano, ciò è da considerarsi normale, come sono normali dei rigurgiti o se sputa un po’ di latte durante o dopo la poppata.

Invece se gli episodi di vomito sono numerosi e se quando li fa inarca la schiena all’indietro o piangendo (soprattutto di notte), è molto probabile che si tratti di reflusso.
Anche il reflusso è normale  che accada nei neonati, però questo migliora quando il piccolo ha un maggiore controllo della muscolatura del collo.

Il pannolino.
Il pannolino, anche se è molto utile, può dare fastidio e provocare irritazioni.
Quando il piccolino si nutre con il latte materno, farà la pipì almeno cinque volte al giorno, mentre se si nutre con latte artificiale ne farà di più, addirittura può arrivare

a sporcare fino a dieci pannolini al giorno.

In più i neonati allattati al seno hanno la tendenza a fare la cacca più spesso rispetto a quelli alimentati con latte artificiale, ciò dipende dai tempi della digestione che sono diversi.
È importante segnare la frequenza di evacuazione del bambino, in modo da poterlo comunicare al medico nel caso in cui ci fosse la necessità.
All’inizio le prime feci del neonato sono più scure e solide; in seguito se c’è l’allattamento al seno possono diventare verdastre, color caffè o senape e saranno più grumose.
Mentre con il latte artificiale assumeranno diverse colorazioni e saranno più pastose.

Cosa bisogna fare quando piange.
Anche se nei primi giorni è un po’ più tranquillo, il neonato piangerà di sicuro, ciò non può essere evitato in quanto il pianto è l’unico modo in cui il piccolino

può manifestare il suo disagio o le sue necessità.
Infatti dopo qualche settimana, inizierà a piangere di più, circa due ore al giorno, però con il passare dei giorni si inizieranno a capire con più facilità le motivazioni del pianto.
Se siamo alle prese con il nostro primo figlio, quando piange si può iniziare a controllare se accade a causa del pannolino sporco, per la fame, per la stanchezza

o perché non si sente a suo agio.
Se continua a piangere e il motivo non è nessuno di quelli sopra citati, con molta probabilità, il neonato è stato esposto a una quantità eccessiva di stimoli.

Il sonno frammentato del neonato.
Durante i primi giorni il neonato, si sveglierà molto spesso per mangiare; ma se si sommano tutti i riposini, lui dormirà circa  16/18 ore al giorno.

Generalmente gran parte dei neonati si sente al sicuro e comodi in luoghi piccoli che ricordano il ventre materno, come seggiolini, ovetti, marsupi e in braccio.
Infatti ai neonati piace tanto stare avvolti in scialli e coperte, poiché riproducono quello che è stato il loro ambiente naturale per 9 mesi e vanno anche

ad evitare movimenti bruschi e riflessi incondizionati.

Il bagnetto.
Solitamente il primo bagnetto al neonato può essere fatto dopo la caduta del cordone ombelicale, però inizialmente è possibile lavarlo con una spugna.
Anzi per poter  pulire le piccole pieghe della pelle è possibile utilizzare anche le salviette umidificate.
La zona del pannolino va pulita per ultimo, in caso di irritazioni o eruzioni cutanee, si può applicare crema o vaselina.
In più non ci si deve preoccupare eccessivamente nel caso in cui  la pelle si squama o presenta eritemi, croste lattee  o secchezza, anche queste

solitamente sono da considerarsi del tutto normali.

È molto importante curare con molta attenzione il moncone ombelicale del neonato, che andrà pulito a ogni cambio di pannolino.
L’ombelico deve essere coperto da una garza sterile, che andrà mantenuta sempre pulita ed asciutta.

I cambiamenti fisici
Dopo il parto, il corpo di ogni neo mamma, andrà incontro a grandi cambiamenti.
Come nasce il bambino, la mamma inizierà a produrre latte dopo aver generato un liquido ricco di anticorpi, chiamato “colostro”, che ha un colore più giallognolo rispetto al latte materno.
Inoltre, probabilmente, si avrà il seno più pesante, fermo e pieno.
Quando si allatta non si nutre soltanto il proprio figlio ma si va ad instaurare un legame unico con quel piccolino al quale si è dato la vita.
Se si allatta al seno è importante proporre al piccolo, entrambi i seni alternandoli, in modo tale da abituarlo a bere a tutte e due .

L’allattamento al seno può causare dolore e sensibilizzare la zona che può anche iniziare a screpolarsi.
Per tanto è consigliabile trattare la zona con creme alla lanolina pura o alla calendula, per alleviare il fastidio; in realtà queste creme è bene iniziare ad usarle già durante gli ultimi mesi di gravidanza.
Inoltre per inumidire i capezzoli si può anche far fuoriuscire un po’ di latte; sicuramente fra una poppata e l’altra è bene usare anche dei para capezzoli in cotone per proteggere l’area.
Anzi se si vuole evitare il fastidio che si viene a creare, ai capezzoli, durante l’allattamento, è possibile utilizzare i paracapezzoli, che sono piccoli dispositivi che simulano la forma dei capezzoli e si possono applicare sui capezzoli stessi per facilitare l’allattamento al seno in presenza di alcune complicazioni, da utilizzare solo durante la poppata.
Ne esistono di vari tipi e possono essere acquistati nei negozi specializzati per neonati o in farmacia.

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