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Come crescere bene un bambino: abbracciare, consolare e accudire.

by Piero
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come crescere un bambino

come crescere un bambino

Essere genitore è il mestiere più difficile al mondo, che ha come scopo principale crescere bene il proprio figlio.
Innanzitutto bisogna capire che consolare il proprio bambino, pensare a tutti i suoi bisogni, calmare le sue paure, riempirlo di abbracci e di carezze, non significa

di certo viziarlo ma solo espletare dei compiti importantissimi per la crescita di un figlio.
Infatti si può dire che si cresce in modo sbagliato quando non riceve, da parte dei propri genitori, cure e attenzioni.
Inoltre secondo uno studio sull’intelligenza affettiva, è emerso che nel corso della giornata i bambini provano molto più dolore psicologico che fisico; per tanto

questa è una considerazione da dover tenere sempre presente.
In più si può affermare anche che la sofferenza emotiva dei più piccoli è legata a fattori come la fame, la paura o la sensazione di insicurezza; questi fattori vanno

a generare una vero e proprio malessere che poi ogni bambino dimostrerà in modo speciale e unico.
Sicuramente esistono bambini più esigenti di altri, per cui ogni genitore, ha il dovere di capire la realtà specifica  di ognuno di loro e soprattutto avere la consapevolezza

che chi accudisce non per forza di cose vizia.
È necessario garantire al proprio figlio sicurezza e strategie perché anche ciò significa educare.

La saggezza del crescere bene.
Spesso amici e parenti additano il comportamento di un genitore, che cerca di consolare il proprio figlio anche in momenti in cui fa capricci, come un comportamento

sbagliato con cui si sta solo viziando il piccolino.
In realtà un segnale positivo al momento giusto, da parte di un papà o una mamma, può evitare i capricci o il prolungarsi di essi, riduce lo stress e fa sì che i

nostri bambini si sentano più sicuri e tranquilli.
La saggezza del crescere bene è essere consapevoli che il pianto prolungato e trascurato di un bambino causa effetti indesiderati.
Infatti, dal lato neurologico,  può causare stress; visto che un’alto livello di cortisolo altera la chimica dei neurotrasmettitori, per tanto la paura diventa più

intensa e così aumenta il bisogno di attenzione.
Crescere bene significa anche saper consolare, abbracciare ed “esserci” poiché tutto ciò  rafforza il legame con i propri figli.
Tutti i bambini avranno bisogno di ciò  durante i primi tre anni di vita, durante i quali i loro bisogni sono semplici ma essenziali; come lo sono la sicurezza,

l’affetto, gratitudine e possibilità di venire arricchiti da stimoli con cui migliorare la connettività neuronale.
Bisogna sapere che un bambino che viene lasciato piangere fino a quando non smette o non riceve abbracci o carezze, vedrà il mondo come un’entità ostile, in

cui sarà sempre ad aspettare qualcosa, dal quale si dovrà difendere con rabbia o da cui aspettare i rinforzi necessari per ritrovare sé stesso.

Incentivare lo sviluppo emotivo per aiutare a crescere.
L’educazione emotiva non ha inizio solo  quando un bambino è in grado di comunicare, quando si devono stabilire o negoziare delle regole oppure porre dei limiti.
È utile sapere che quando un neonato di otto mesi che ci tira i capelli nel momento in cui è arrabbiato significa che è alla ricerca di un modo per riuscire a

canalizzare la propria rabbia e frustrazione.

È fondamentale capire che l’educazione emotiva inizia dal primo giorno in cui si lascia il proprio bambino nella culla dopo essere tornate

dall’ospedale e quindi subito dopo aver partorito.
Anzi il primo contatto emotivo si instaura già alla nascita, con il primo contatto tra la pelle del neonato e quella di sua madre.
Sicuramente l’allattamento materno è il primo punto di partenza per costruire un  legame utile a trasmettere protezione, calma e benessere.
Mentre in seguito, l’arte di saper consolare in modo rispettoso gli consentirà  di crescere in sicurezza.
Dare importanza alle reazioni negative non significa viziare, infatti un bambino di due anni che lancia un giocattolo o strattona, ad esempio,

la mamma, nasconde un’emozione che va al di là di lui; emozione che va canalizzata, gestita e compresa.

Un genitore non deve mai trascurare il figlio solo perché è piccolo ma ha il dovere
di capire ed elaborare le emozioni con pazienza ed intuizione.
Le piccole cose di oggi possono trasformarsi nei grandi abissi di domani, quindi è necessario dare sempre la giusta importanza ed attenzione, per riuscire

a fornire ai propri figli sempre emozioni positive.

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