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Malva: le sue proprietà, gli utilizzi, la raccolta ed l’essiccazione.

by Eleonora
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malva proprietà

La malva è una pianta molto comune, a tal punto che può essere trovata un po’ ovunque tipo: tra i marciapiedi, nelle aiuole trascurate ai margini delle strade, nei parchi pubblici o nei

giardini e comunque cresce fino ad una altezza di 1500 metri.

Questa pianta offre diversi benefici, per cui è utilizzata da sempre in fitoterapia e in cucina.
È una pianta biennale o perenne e che quindi può essere reperita tutto l’anno, infatti è molto resistente al freddo invernale.
Bisogna sapere però che il periodo in cui i suoi principi attivi sono più concentrati, è quello della prima fioritura, cioè tra fine maggio e inizio luglio; anche se la malva continua comunque

a fiorire anche fino a novembre-dicembre.La Malva può avere sia un portamento strisciante, particolarmente nei luoghi frequentati dall’uomo, cosicché da adattarsi al calpestio.
Ma quando è possibile, questa pianta tende ad alzarsi da terra, soprattutto quando cresce in campi poco disturbati o quando deve avere la luce e la pianta si trova fra l’erba alta.
La malva possiede foglie con forma palmata e dai margini arrotondati, è di colore verde scuro, con dei fiori dal colore così particolare da essere considerato una tinta a sé, appunto color

malva che è tipo un rosa-lilla, venato da linee tono su tono più scure che si congiungono sfumandosi sul punto di attaccatura dei petali al calice.
Questi fiori bellissimi possiedono 5 petali bilobati, inodori, disposti singoli o in mazzetti all’ascella delle foglie e lungo tutto il fusto.

Questa pianta è commestibile ed e’ anche tra le più utilizzate e versatili.
Viene utilizzata un po’ in tutte le sue parti, in particolare le foglie prima della fioritura, poiché hanno un sapore delicato idoneo ad attenuare l’amaro di altre erbe come la cicoria ad esempio.
Inoltre, se sono giovani e tenere, possono essere aggiunte anche alle insalate, zuppe, minestroni e vellutate.
Le foglie sono ricchissime di mucillagini, che sono sostanze che tendono a formare un gel a contatto con l’acqua, proprio grazie a questa caratteristica, la malva è utile per rendere più dense le

zuppe e si presta molto bene alla preparazione di risotti.


Mentre se si consuma la malva come verdura cotta, questa consistenza potrebbe non piacere, ma può essere eliminata aggiungendo un pochino di pangrattato quando la si salta in padella.

Inoltre è commestibile sia il midollo dei fusti, che i piccoli frutti che compaiono a fine estate ( che sono simili a dei bottoni schiacciati ) che possono essere mangiati crudi, anche direttamente

durante la  passeggiata, cotti in padella o per preparare dei dolcetti una volta uniti ad albumi d’uovo e zucchero.
La parte della pianta molto utilizzata sono i fiori, che essendo commestibili possono essere aggiunti ad insalate e a diversi piatti estivi.
La malva può essere utilizzata sia in cucina che anche in ambito officinale molto antico.
Visto la sua ricchezza di mucillagini, dei polisaccaridi che si gonfiano a contatto con l’acqua, va a formare soluzioni viscose, che la rendono un emolliente universale, sia per uso interno che esterno.
Quindi può essere utilizzata ogni volta che ci si trova davanti ad uno stato infiammatorio da lenire: cutaneo, intestinale, esofageo, vaginale, gastrico, gengivale, oculare e ciò grazie alla

sua capacità di rivestire la parte interessata con un film protettivo che va a svolgere un ruolo lenitivo.
Infatti l’ infuso o il decotto di foglie e fiori di malva è molto efficace per calmare la tosse e lenire le infiammazioni delle vie respiratorie, ma anche dell’apparato digerente e urinario ( tipo in caso di cistite).
È molto utile per effettuare degli sciacqui in caso di afte e stomatiti e in generale di tutte le infiammazioni della bocca, delle gengive e della lingua.
Può essere utilizzato anche per sciacqui oculari o per impacchi su dermatiti e gonfiori della pelle.
È utile bere infusi di malva anche in caso di colite ed enterite o di stitichezza, visto che le mucillagini svolgono anche la funzione di ammorbidire le feci e di favorire la peristalsi, il che

fa della malva un rimedio molto antico e conosciuto per poter risolvere questo problema.


In pratica in generale è un regolatore e lenitivo intestinale, utile anche in caso di diarrea.
Viene utilizzato da sempre per clisteri, ma anche per irrigazioni vaginali, grazie al suo effetto protettivo sulle mucose femminili, di cui lenisce pruriti e irritazioni.Mentre con ciò che resta

dei decotti, è possibile  fare cataplasmi per uso esterno, ottimi per calmare le infiammazioni della pelle, a velocizzare la scomparsa dei brufoli, a placare i dolori di artrite e gotta.

In passato questa pianta veniva utilizzata anche per effettuare dei riti magici ed in più si riteneva che il colore rosa della malva richiamava quello delle mucose, per tanto era la pianta più adatta a curare.
Infatti, oltre alle mucillagini possiede diversi elementi come tannini, flavonoidi e antociani (sostanze antiossidanti), sali minerali e vitamine.


Come raccoglierla e conservarla.

Bisogna sapere che se servono le foglie della malva per poterle consumare, possibilmente devono essere raccolte prima della fioritura, a partire da quando la pianta ricomincia a vegetare a fine inverno. 
Mentre i fiori e i frutti si raccolgono quando compaiono e i frutti prima che diventino troppo duri.
Le foglie e i fiori per uso officinale, dovrebbero essere raccolti preferibilmente da fine maggio a inizio luglio, anche se alla fine si possono raccogliere durante tutta l’estate e addirittura è possibile trovarli in diversi periodi dell’anno.
Generalmente vengono raccolti soprattutto i fiori ma è bene raccogliere anche le foglie, che sono da evitare solo se hanno delle macchie color ruggine sulla loro superficie perché significa che sono affette da un fungo.

Sicuramente è importante raccogliere fiori e foglie della malva in luoghi lontani da fonti di inquinamento, poiché questa pianta tende ad assorbire con facilità le sostanze nocive, come i nitrati contenuti nei fertilizzanti chimici e non solo.
I fiori vanno recisi alla base del calice, le foglie staccate dalla pianta senza il picciolo.Non bisogna lavare nel modo più assoluto i fiori; mentre si possono lavare le foglie e asciugarle con una centrifuga da insalata. Il tutto deve essere essiccato all’aria in un luogo caldo e ombreggiato al riparo dall’umidità, magari dentro cassette della frutta o cestini ed in entrambi i casi sono da dover foderare con carta del pane e impiegheranno circa 5/6 giorni per essere pronti.
I fiori  con l’essiccazione diventeranno di un colore blu-violetto.



Una volta essiccati, occorre conservare il misto di fiori e foglie in barattoli di latta o in vasi di vetro al riparo dalla luce, chiusi ermeticamente.

Per poter preparare un infuso bisogna utilizzare 1 cucchiaio di malva essiccata per tazza e lasciarla in infusione 10-15 minuti in acqua bollente.
Invece per uso esterno sono consigliabili impacchi e cataplasmi.

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